Il costo dello smaltimento degli scarti

Il costo dello smaltimento degli scarti

In seguito al diffondersi della BSE ("mucca pazza") è stato vietato l'uso delle farine di carne, che finora venivano usate nell'alimentazione degli animali, soprattutto erbivori.

Queste farine erano ottenute dagli scarti degli animali macellati, e quindi le industrie che ritiravano gli animali morti lucravano sulla loro trasformazione. Ora le stesse industrie non sono ovviamente più disposte a ritirare gli scarti gratuitamente, e allevatori e macellatori dovrebbero pagare questo servizio circa 50 centesimi al chilo.

Ad esempio, per ogni bovino adulto morto, l'allevatore dovrebbe pagare circa 250 euro e circa 30 euro per ogni capo macellato. Questi costi in realtà dovrebbero far parte dei normali costi di attività presenti in ogni industria, invece sicuramente verranno sostenuti con sovvenzioni pubbliche, pagate dunque da tutti i cittadini.

In Italia, il costo dello smaltimento di questi scarti si può stimare intorno ai 150 milioni di euro l'anno, a cui vanno aggiunte le spese per l'effettuazione dei circa 800 mila esami necessari a partire dal 2001 su tutti i bovini oltre i 30 mesi portati al macello, il cui costo è stato stimato in 75 milioni di euro.

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