Colesterolo e cardiopatia

Colesterolo e cardiopatia

Fonte: PCRM, Cholesterol and Heart Disease

Ogni giorno più di 4.000 americani vengono colpiti da infarto miocardico. Gli individui che sopravvivono spesso vanno incontro ad un altro infarto successivamente. Tutto questo può essere evitato. Le abitudini dietetiche e gli altri aspetti del nostro stile di vita giocano un ruolo importante nel determinare il rischio di sviluppare cardiopatia. Fortunatamente, le cardiopatie possono ormai essere prevenute ed è anche possibile invertirne il decorso clinico.

L'Aterosclerosi

L'Aterosclerosi (coronarica, NdT) è la forma in assoluto più comune di cardiopatia, nella quale placche di Colesterolo e di altre sostanze, disseminate come tanti piccoli tumori, si formano a carico delle pareti arteriose. E' quindi possibile che ne conseguano ostacoli di natura emodinamica al flusso della circolazione sanguigna. Una riduzione di flusso ematico significa un minor apporto di Ossigeno al muscolo cardiaco. Compare allora dolore toracico (Angina - pectoris, NdT), solitamente in seguito ad esercizio fisico od emozione. Quando il flusso ematico è completamente interrotto, una parte del muscolo cardiaco va incontro a morte - condizione clinica denominata infarto miocardico.

L'Aterosclerosi non è causata dall'età avanzata. Quando le vittime cadute sul campo di battaglia durante le guerre in Corea e Vietnam furono sottoposte ad autopsia, venne riscontrato che i soldati americani presentavano lesioni arteriosclerotiche rilevanti ad un'età di soli 18-20 anni. I loro avversari Asiatici, cresciuti con una dieta essenzialmente costituita da riso e verdura, presentavano per contro delle arterie molto più sane.

La ragione principale per cui soggetti anziani hanno maggiore probabilità di sviluppare problemi cardiaci, rispetto a soggetti più giovani, è che essi hanno avuto più tempo per subire le conseguenze di abitudini non salutari. Inoltre, la maggior parte degli individui non presenta una predisposizione ereditaria nei confronti della malattia coronarica. Nella maggioranza dei casi il problema non è di solito riconducibile a fattori genetici, ma alle abitudini alimentari ed al fumo. Il vostro medico è in grado di dirvi se appartenete a quel 5% di soggetti nella popolazione generale che presentano una reale predisposizione genetica a sviluppare malattie coronariche.

Molti Studi hanno dimostrato la presenza di una associazione tra livelli ematici di Colesterolo e cardiopatia. Con inizio nel 1949, sotto la direzione del Dr. William Castelli, la popolazione di Framingham (The Framingham Study, NdT), cittadina del Massachusetts, è stata monitorata per cercare di individuare quali fattori influenzassero la frequenza di cardiopatia [1].

Lo Studio di Castelli ha dimostrato che c'è un livello di Colesterolo al di sotto del quale, essenzialmente, non si verifica infarto del miocardio.

"Non abbiamo mai avuto un infarto a Framingham in 35 anni di follow-up in alcun individuo che presentava livelli ematici di Colesterolo al di sotto dei 150 (mg/dl, NdT)", sosteneva Castelli. "I tre quarti degli individui che vivono sulla faccia della Terra non ha mai presentato un infarto cardiaco. Tali individui sono le popolazioni che vivono in Asia, Africa, e Sud America, e che presentano livelli di Colesterolo ematico intorno ai 150 (mg/dl, NdT)".

Che cosa è il Colesterolo?

Il termine "Colesterolo" non è sinonimo di "grasso". Se voi aveste un po' di Colesterolo sulla punta di un dito, assomiglierebbe a cera. Il fegato sintetizza Colesterolo e lo immette in circolo perché possa venire utilizzato dall'organismo nella produzione di ormoni e membrane cellulari, oltre che in altre strutture dell'organismo. I livelli di Colesterolo sono espressi in milligrammi (mg) di Colesterolo per decilitro (dl) sierici. Sulla scorta dei risultati del Framingham Heart Study e di altre ricerche, livelli ematici ottimali appaiono essere al di sotto dei 150 mg/dl. Per tali valori, l'evenienza di un infarto appare molto improbabile.

Sfortunatamente, il livello ematico medio di Colesterolo in America è 205 (mg/dl), che è molto prossimo al livello medio riscontrato nei soggetti vittime di infarto: 244 (mg/dl). Sorprendentemente, il livello massimo ancora raccomandato dal Governo Federale è di circa 200 (mg/dl).

Differenti tipi di Colesterolo

Il Colesterolo trasportato nel flusso sanguigno (essendo non-idrosolubile, NdT) è inglobato nelle lipoproteine a bassa densità (LDL), denominate anche "Colesterolo cattivo" (Colesterolo-LDL). Nonostante il Colesterolo-LDL sia realmente necessario all'organismo in quantità limitate, elevati livelli possono aumentare drammaticamente il rischio di infarto cardiaco.

Le LDL cedono il loro contenuto di Colesterolo a varie parti dell'organismo. Quando invece il Colesterolo viene ceduto da cellule morte, è inglobato all'interno di un altro tipo di lipoproteine, denominate lipoproteine ad alta densità (HDL), note come "Colesterolo buono" (Colesterolo-HDL).

Quando i medici vi sottopongono all'analisi dei livelli ematici di Colesterolo, prima prendono in considerazione i livelli di Colesterolo totale come un generico e rapido indicatore del rischio individuale. Per ottenere più precise informazioni, considerano il rapporto tra livelli di Colesterolo totale e livelli di Colesterolo-HDL (Colesterolo totale/Colesterolo-HDL, NdT). Tanto più basso è il livello di Colesterolo totale e tanto più alto è la frazione di Colesterolo-HDL in esso contenuta, tanto più basso sarà il rischio di andare incontro ad infarto cardiaco.

Il rapporto tra Colesterolo totale e Colesterolo-HDL dovrebbe, idealmente, essere intorno 3:1 (=3, NdT). Purtroppo, il valore medio di questo rapporto nel maschio americano è di gran lunga superiore, circa 5.1:1 (=5.1, NdT). I vegetariani, per contro presentano un valore medio di circa 2.9:1 (=2.9).

Il fumo e l'obesità sembrano diminuire i livelli di Colesterolo-HDL, che però possono essere in qualche modo innalzati dalla pratica di esercizio fisico intenso e dall'assunzione di cibi ricchi in vitamina C [2].

Come ridurre i livelli del vostro Colesterolo

Dal momento che il nostro organismo è in grado di produrre tutto il Colesterolo necessario per il proprio fabbisogno, noi non abbiamo bisogno di aggiungerlo alla nostra dieta. Il Colesterolo è presente in tutti i cibi di derivazione animale: carne rossa, pollame, pesce, uova, latte, formaggio, yogurt e ogni altra carne e derivato del latte. Questi cibi devono quindi essere evitati. Nessun alimento di derivazione vegetale, per contro, contiene Colesterolo.

La popolazione può quindi ridurre drammaticamente i livelli ematici di Colesterolo modificando il tipo di cibi assunti. E per ogni riduzione dei livelli ematici di Colesterolo pari all'1%, il rischio di infarto viene ridotto del 2% [3]. Per esempio, la riduzione della Colesterolemia da 300 mg/dl a 200 mg/dl (pari ad 1/3) porterà alla riduzione del rischio di infarto miocardico pari a 2/3. Per qualche individuo, i benefici possono essere ancora superiori.

Ogni 100 mg di Colesterolo nella vostra dieta giornaliera fa salire di circa 5 punti i vostri livelli di Colesterolo, seppure esista una variabilità da persona a persona. In termini pratici, 100 mg di Colesterolo sono contenuti in 4 once di carne di manzo o pollo, mezzo uovo, o 3 tazze di latte. Carne di manzo e di pollo hanno lo stesso contenuto di Colesterolo, pari a 25 mg per oncia [4]. A differenza degli altri grassi, il Colesterolo è localizzato principalmente nella parte magra della carne.

I prodotti animali contengono anche grassi saturi, a partire dai quali il fegato sintetizza ulteriore Colesterolo. I grassi insaturi non hanno invece questo effetto. I grassi saturi sono facili da identificare perché sono solidi a temperatura ambiente, mentre quelli insaturi sono liquidi. Carne di manzo, pollo, e molti altri prodotti animali contengono rilevanti quantità di grassi saturi. Questa è un'ulteriore buona ragione per evitare tali prodotti.

Purtroppo, l'industria alimentare spesso presenta il contenuto in grassi di certi prodotti in modo ingannevole. Riportando il contenuto di grasso in unità di peso, spesso viene esclusa dalla misura il contenuto di acqua facendo apparire questi prodotti meno pericolosi per la salute di quello che sono realmente. La parte importante dell'informazione è la percentuale di calorie che derivano dalle materie grasse contenute nel prodotto.

Nelle parti più magre della carne di manzo, circa il 30% delle calorie deriva dai grassi. Il pollo senza la pelle è quasi equivalente, con un 23%. Persino senza la pelle, il pollo non è mai realmente un cibo a basso contenuto di grasso. Granaglie, fagioli, verdura e frutta, comunque, hanno realisticamente meno del 10% delle loro calorie totali derivanti dai grassi.

Olii Vegetali Saturi

Alcuni olii vegetali sono ricchi anche di grassi saturi. Questi olii sono conosciuti come olii tropicali: olio di palma, olio di cuore di palma, e olio di noce di cocco. Gli olii idrogenati sono pure ad elevato contenuto di grassi saturi.

Mentre gli olii vegetali liquidi sono di gran lunga da preferire ai grassi animali ed agli olii tropicali, tutti i grassi e gli olii sono misture naturali di grassi saturi e insaturi. Quindi, nessuno farà del bene alle vostre arterie coronariche, e la loro assunzione dovrebbe comunque essere ridotta al minimo.

La seguente tabella mostra le percentuali di grassi saturi in differenti qualità di grassi:

Grassi Animali Olii Vegetali Olii Tropicali
Manzo grasso 50% Olio di Canola 12% Olio di Cocco 87%
Grasso di Pollo 30% Olio di grano 13% Olio di Palma 49%
Grasso di Maiale (Lardo) 39% Olio di semi di Cotone 26% Olio di cuore di palma 82%
  Olio d'oliva 13%  
Olio di Arachidi 17%
Olio di Cartamo 9%
Olio di Sesamo 14%
Olio di Soia 15%
Olio di Girasole 10%

Mentre la parte satura dell'olio è quella responsabile dell'aumento dei livelli ematici di Colesterolo, le parti insature sono responsabili di peculiari conseguenze sullo stato di salute. Queste includono una tendenza ad aumentare la produzione di radicali liberi, interferenze con la funzionalità del sistema immunitario, e aumento del peso corporeo.

La pressione arteriosa

Anche la pressione del sangue è un fattore di rischio per cardiopatia, e può inoltre predisporre ad ictus cerebrali e altri problemi seri per la salute. Fortunatamente, questa è un'altra variabile che possiamo mantenere controllata facendo attenzione ai cibi che mangiamo.

Il sale da cucina influenza la pressione arteriosa, e dovrebbe essere ridotto al minimo. Ma questo è solo l'inizio. Numerosi Studi hanno dimostrato che i vegetariani hanno una pressione sanguigna più bassa dei non-vegetariani. Una dieta vegetariana a basso contenuto di grassi e ad alto contenuto di fibre, anche senza ridurre l'assunzione di sale, può abbassare del 10% la pressione arteriosa. La spiegazione biologica di questo fenomeno non è mai stata chiara. Le diete vegetariane sono più basse in grassi e sodio, ma è presente un effetto di riduzione dei valori pressori che prescinde da questi due fattori. Un ulteriore effetto benefico sullo stato di salute è costituito da una riduzione dei depositi tissutali di ferro nei vegetariani. Alcuni Studi hanno dimostrato la presenza di uno stretto legame tra ferro e cardiopatia ed anche tra ferro ed ipertensione [5].

Altri fattori

Non è molto utile consumare un pasto salutare se questo è seguito da una sigaretta. Esistono altri fattori che possono avere le stesse influenze della dieta sul cuore.

I fumatori presentano un rischio molto più elevato di cardiopatia rispetto ai non-fumatori. Limitare il consumo di sigarette non è abbastanza - è essenziale smettere.

L'attività fisica è anche importante. Un regolare esercizio fisico leggero, come una camminata giornaliera di 30 minuti, può ridurre drammaticamente i tassi di mortalità.

Ecco alcuni comuni tipi di attività fisica e la relativa quantità di calorie che consumano in un'ora rapportata ad un adulto di 150 libbre (circa 70 Kg):

Attività Calorie consumate
all'ora
Correre in bicicletta 400
Vogare in canoa 180
Cucinare 180
Ballare 240
Fare giardinaggio 480
Giocare a golf 345
Saltare con la fune 570
Giocare a Ping-Pong 285
Suonare il pianoforte 165
Giocare a racket 615
Nuotare 525
Giocare a Tennis, doppio 270
Giocare a Tennis, singolo 435
Giocare a Pallavolo 330
Camminare, spedito 360

Per finire, anche lo stress esige un tributo dal cuore. La vita quotidiana è piena di eventi che aumentano la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa [6]. Ridurre lo stress significa mantenere gli impegni in un intervallo "gestibile". Prendersi un periodo di riposo adeguato ed apprendere tecniche per la riduzione dello stress, meditazione, o yoga, può essere molto di aiuto.

Come è stato detto, il controllo degli altri fattori non può annullare gli effetti di una cattiva dieta. Il solo modo di mantenere il cuore in buona salute è quello di condurre uno stile di vita sano che comprenda una dieta vegetariana variata e con pochi grassi, attività fisica giornaliera, e riduzione dello stress.

E ora le buone notizie: La malattia coronarica può essere fatta regredire.

Il 21 luglio 1990 The Lancet ha pubblicato i risultati degli Studi del Dr. Dean Ornish, che dimostrano come il decorso clinico della cardiopatia (ischemica, NdT) può realisticamente essere invertito senza ricorrere a farmaci [7]. Fino ad allora, la maggior parte dei medici non aveva mai tentando di invertire il decorso della cardiopatia, sebbene fosse, come è tuttora, la più comune causa di morte. In molti reputavano che le placche di Colesterolo e di altre sostanze che ostruiscono le arterie fino al cuore non potessero regredire. Il metodo tradizionale di rimuoverle era quello di attenderne la progressione fino al punto in cui esse diventavano abbastanza gravi da giustificare un intervento chirurgico di by-pass o di angioplastica.

All'Università della California, San Francisco, il Dr. Ornish verificò clinicamente la teoria che una dieta efficace, associata con altre modificazioni dello stile di vita, poteva realisticamente essere responsabile di una regressione clinica della cardiopatia. Lo Studioso selezionò pazienti portatori di placche chiaramente visualizzabili angiograficamente, e divise i pazienti in 2 gruppi. La metà dei pazienti costituiva il gruppo di controllo che riceveva il trattamento standard prescritto dai medici ai soggetti cardiopatici. L'altra metà incominciò a seguire una dieta vegetariana nella quale meno del 10% delle calorie totali era fornito dai grassi. A questo secondo gruppo fu anche richiesto di iniziare un programma di esercizio fisico moderato, e fu insegnato a gestire lo stress attraverso varie semplici tecniche. Naturalmente, il fumo non era permesso.

I pazienti del Dr. Ornish incominciarono a sentirsi meglio quasi subito, e continuarono a migliorare nel corso dell'anno. Prima essi erano costretti a cimentarsi con il dolore toracico lancinante della coronaropatia, ma poi "la maggior parte di loro diventò essenzialmente asintomatica", riporta il Dr. Ornish, "sebbene essi espletassero molte attività, fossero ritornarti a lavorare, e facessero cose che non erano stati in grado di fare, in qualche caso, per anni".

Non solo i loro livelli di Colesterolo plasmatico apparivano drammaticamente ridotti, ma, dopo un anno, l'82% dei pazienti appartenenti al gruppo che seguiva il programma del Dr. Ornish mostrò un'inversione quantificabile delle ostruzioni arteriose coronariche. Le placche avevano iniziato a dissolversi senza alcun farmaco, alcuna chirurgia, ed alcun effetto collaterale.

Il gruppo di controllo, che aveva seguito il trattamento medico tradizionale, non mostrò risultati altrettanto buoni. Per la maggior parte dei pazienti, il dolore toracico non era regredito, ma continuava a peggiorare, e le loro placche continuavano a crescere, riducendo il flusso arterioso al cuore mano a mano che i giorni trascorrevano.

Il lavoro del Dr. Ornish e collaboratori ha reso obsolete le precedenti prescrizioni mediche.

Molti medici ancora raccomandano le diete a base di "pollo e pesce", sebbene molti Studi abbiano dimostrato che, in generale, i pazienti cardiopatici che seguono cambiamenti dietetici così moderati tendano a peggiorare clinicamente con il tempo. Coloro i quali adottano una dieta vegetariana a basso contenuto di grassi, praticano attività fisica quotidiana, evitano il tabacco, e controllano lo stress, hanno a disposizione le migliori opportunità di invertire il decorso della malattia cardiaca.

Noi ora abbiamo a disposizione mezzi più potenti per tenere sotto controllo la salute del nostro cuore.

Riferimenti

  1. Castelli WP, Epidemiology of coronary heart disease: the Framingham study, Am J Med 1984 Feb 27;76(2A):4-12.
  2. Trout DL, Vitamin C and cardiovascular risk factors, Am J Clin Nutr 1991 Jan;53(1 Suppl):322S-325S.
  3. The Lipid Research Clinics Coronary Primary Prevention Trial, The Lipid Research Clinics Coronary Primary Prevention Trial results. II. The relationship of reduction in incidence of coronary heart disease to cholesterol lowering., JAMA 1984 Jan 20;251(3):365-74.
  4. Pennington JAT Bowes and Church's Food Values of Portions Commonly Used, Harper & Row 1989;New York.
  5. Salonen JT, Salonen R, Nyyssonen K, Korpela H Iron sufficiency is associated with hypertension and excess risk of myocardial infarction: The Kuopio Ischaemic Heart Disease Risk Factor Study (KIHD), Circulation 1992;85:759-64.
  6. Schnall PL, Pieper C, Schwartz JE, Karasek RA, Schlussel Y, Devereux RB, Ganau A, Alderman M, Warren K, Pickering TG, The relationship between 'job strain,' workplace diastolic blood pressure, and left ventricular mass index. Results of a case-control study, JAMA 1990 Apr 11;263(14):1929-35 Published erratum appears in JAMA 1992 Mar 4;267(9):1209.
  7. Ornish D, Brown SE, Scherwitz LW, Billings JH, Armstrong WT, Ports TA, McLanahan SM, Kirkeeide RL, Brand RJ, Gould KL, Can lifestyle changes reverse coronary heart disease? The Lifestyle Heart Trial, Lancet 1990 Jul;336(8708):129-33.

Letture Consigliate

Per avere ulteriori informazioni sulla riduzione del Colesterolo e altri benefici di una dieta vegetariana povera di grassi, PCRM consiglia:

Published Online: 17 Dic 2000
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